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Masterclass - Mattias Adolfsson

Print Club Torino ha accolto la Masterclass “The Devil is in the details” di Mattias Adolfsson, un corso intensivo sull’immaginazione attraverso dettagli, improvvisazione e stampa risograph.

L'artista

Mattias Adolfsson vive vicino a Stoccolma e ha un master in Progettazione Grafica. Dopo una lunga esperienza nella modellazione 3D e nei videogiochi, dal 2007 si dedica all’illustrazione, con un approccio che combina precisione tecnica, ironia e fantasia. Il suo lavoro, caratterizzato da dettagli ricchissimi e creature bizzarre, è apprezzato a livello internazionale e pubblicato su testate e progetti di rilievo come The New Yorker, Google e Dreamworks.

Inconscio, improvvisazione ed espressione visiva

La masterclass ha offerto uno sguardo sull’universo unico di Mattias Adolfsson, illustratore noto per la sua capacità di unire rigore tecnico e ironia in disegni ricchi di dettagli sorprendenti. È stato sperimentato un approccio aperto e spontaneo, dando vita a un universo illustrato popolato da oggetti impossibili, architetture bizzarre e creature sorprendenti. Il laboratorio ha approfondito come lasciare spazio all’inconscio e all’improvvisazione possa liberare nuove forme di espressione, trasformando il disegno in un esercizio di libertà e scoperta.

Costruire l’assurdo, un tratto alla volta

Durante il percorso pratico, i e le partecipanti hanno avuto l’opportunità di lasciarsi guidare dall’istinto e di esplorare la complessità visiva, iniziando da forme semplici per poi sviluppare strutture via via più articolate e ricche di dettagli. Ognuno ha potuto dare forma al proprio immaginario personale, combinando elementi reali e inventati in un gioco di citazioni visive e sorprese inaspettate. Il disegno è stato il mezzo per indagare la possibilità di raccontare il paradosso e l’assurdo, dando vita a composizioni che, pur sfuggendo alla logica convenzionale, risultavano coerenti, vibranti e cariche di energia espressiva.

Un atlante dell’immaginazione

Nel momento conclusivo, le illustrazioni sono state selezionate e rifinite con l’aiuto dei tutor del laboratorio. Le matrici realizzate per ciascun soggetto hanno consentito di trasformare ogni disegno in una stampa risograph, una tecnica che ha esaltato texture, dettagli e sovrapposizioni, frutto di un processo creativo libero e non lineare. Il risultato finale è stata una raccolta visiva autoprodotta, raccolta in un espositore collettivo: un piccolo atlante illustrato dell’assurdo e del possibile, nato dall’incontro tra invenzione, ironia e cura del dettaglio.